Nell’odio e nella violenza, nella esasperazione, nella paura, nella
diffidenza, nel rancore, nel chiudere gli occhi.
il presagio ti è già stato raccontato
una tensione che hai percepito sulla pelle e negli sguardi addosso.
Lo hanno gridato nei cortei, nelle manifestazioni, nei comunicati:
Verona è una città malata, cova rancore e fiele, nutre e alimenta
sentimenti pericolosi e fuori controllo,
mette in scena il pamphlet della violenza scellerata terrorizzata
sbraita e dice convulsa che è inevitabile, conseguenza dei tempi, delle
ondate,
dice che bisogna reagire, anticipare, estirpare.
Nell’odio e nella violenza, nella paura, nella diffidenza, nel rancore,
nel chiudere gli occhi Verona ha deciso di affidarsi e di crescere.
Il presagio ti è già stato raccontato: il vento che soffia a verona non
promette niente di buono.
Che Verona genera mostri, li allatta, fomenta, protegge
che ora non ha nient’altro da dargli, se non paura, orrore, odio.
Non ha nient’altro,
s’inventa e partorisce identità assassine, bestie, senza testa.
La linea di confine tra possibile e impossibile è sottile,
l’orizzonte aperto delle possibilità, degli scambi, è chiuso.
Verona è un sentimento diffuso, un lombardo veneto esteso, facile,
comunicabile e nazionale.
Il presagio che ti è già stato raccontato.
Folletto 25603, Abbiategrasso (Mi)
www.inventati.org/folletto25603
ad abbiate tutto bbbbbene?????svegliati